martedì 12 dicembre 2017

Il Derby della Madonnina di Spider78

Il Derby della Madonnina
                                   Le 50 Sfumature di Spider78   

La storia che stiamo per raccontare ha inizio molto tempo fa’ tanto che non ci sono più persone a tramandarne i ricordi. Si stava sviluppando un gioco, inventato in nord Europa, precisamente in Inghilterra, nei College universitari ma ben presto praticato anche dalle classi più povere. Un po’ a macchia d’ olio cominciava a diffondersi proprio grazie ai loro inventori in tutti i luoghi dove risiedevano. Il gioco ha radici molto più antiche, perché a pensarci bene, un po’ in tutto il mondo nella storia dell’uomo qualcuno ha provato a dare calci a una palla o qualcosa di simile!
Ma proprio in Inghilterra nasce, anzi nacque il calcio nella sua moderna accezione.
Tornando alla storia che vi vogliamo raccontare dobbiamo spostarci a Milano dove nel 1899 proprio degli inglesi insieme a un gruppo di italiani, all’ hotel du Nord et des Anglais, decisero di fondare il Milan football and Cricket club a testimonianza della origine britannica dell’associazione. Non sono restate testimonianze scritte della riunione e dell’atto costitutivo della squadra se non l’articolo della già presente Gazzetta dello sport e senza precisi riferimenti si attribuisce il 16 dicembre la nascita del club.
Ma la storia non è ancora completa, o almeno manca ancora di alcuni protagonisti, perché qualche anno più tardi, precisamente il 9 marzo del 1908, in segno di dissenso verso alcuni dirigenti , di fronte al veto di buona parte del club di non allargare agli stranieri la possibilità di giocare a calcio, alcuni uomini decisero in una notte stellata, di fondare l’Internazionale football club, al ristorante l’Orologio, per dare modo a tutti i cittadini del mondo di poter giocare a calcio in una delle città più importanti e più dinamiche del nostro paese.
Certo i protagonisti fondatori dei due club armati delle più rosee aspettative, di buoni propositi e di una ferrea volontà per raggiungere tali obbiettivi forse non erano del tutto consapevoli che non solo stavano scrivendo la storia, ma la storia con la esse maiuscola. Perché saranno due club fra più importanti del mondo di quello che in futuro sarà lo sport più praticato e polare e non un semplice Passatempo per studenti, operai, ricchi e borghesi.

Certo ci fa’ sorridere se proprio il Milan in uno dei suoi primi campi da gioco, al Campo Milan di Porta Monforte fu la prima squadra a introdurre le reti a supporto delle porte per fugare ogni dubbio sulla realizzazione di un goal.

Ma cosa penseranno invece le future generazioni delle infinite discussioni sull’utilizzo della tecnologia e della sua applicazione, sempre che in futuro questo gioco sarà ancora praticato..sorrideranno ?

Tornando sui nostri passi però bisogna dire che all’ alba della storia di Milan e Inter non tardano ad arrivare, a fasi alterne, riconoscimenti, trofei e vittorie in campo nazionale che le candidano protagoniste del neonato panorama calcistico. Questo in un contesto dove si sperimentano regole ma soprattutto divise e attrezzature da veri pionieri, su campi che alla buona avevano qualche ciuffo d’erba!

La storia comunque stava prendendo forma e soprattutto corpo, attraverso un gioco che iniziava a diventare qualcosa di molto serio, con protagonisti di primissimo livello che solo i due conflitti mondiali ne interruppero lo slancio di imprese comunque memorabili. Una di queste fu senza ombra di dubbio la carriera di Peppin il balilla, soprannominato così per il suo debutto precoce, o semplicemente Meazza. Rappresentante e simbolo di uno dei giocatori più forti del calcio italiano che legò indissolubilmente il suo nome alla della città di Milano e della Nazionale, non a caso fu a lui che si decise di intitolare lo stadio di san Siro.
Dopo la guerra si tornò subito a giocare e con la ripresa economica del nostro paese Milan e Inter conobbero i primi grandi successi europei e internazionali che le fecero conoscere al mondo intero e le consacrarono nell’ olimpo del calcio. Diverse generazioni assistettero come pubblico privilegiato a campioni italiani e stranieri che entrarono nell’ immaginario
collettivo segnando un epoca, i cui emblemi sono il talento e le straordinarie capacità di Rivera e Mazzola, oppure il genio e la maestria di guide come il “Paron” Rocco ed il “Mago” Herrera, ma questo per un vero intenditore non sono che l’immagine indelebile di un epopea…
Ci furono poi gli anni settanta e la rinascita degli anni ottanta che vide nel nostro campionato l’affermarsi di un organizzazione e di uno sviluppo del gioco che attirò i più forti giocatori al mondo e di nuovo con le due squadre a contendersi il primato in Italia, in europa e nel mondo.
In questo preciso momento Milan e Inter stanno attraversando una nuova fase storica, per la prima volta dalla sua fondazione, entrambi sono state acquisite da proprietà straniere, per la precisone di origine cinese, data l’impossibilità ad investire quantità di danari cosi rilevanti da parte di capitali di imprese e imprenditori italiani, o così ci è stato detto...

Certo una bella , bellissima storia che si riempie di una pagina ,di un capitolo, di un romanzo, a seconda di chi sia a scriverlo per l’ una o per l’altra squadra. Restando al passato recente come possiamo non ricordare i successi dei tulipani olandesi o dei panzer tedeschi, o cosa hanno rappresentato in campo e fuori campioni del calibro di Paolo Maldini o Javier Zanetti?
La cosa più importante per noi appassionati e tifosi però è rispondere alla domanda: che cos’è il derby? O meglio cosa significa il derby di Milano?
Se allargassimo la domanda a tutte le città e i luoghi dove si gioca un derby di calcio, quasi tutti direbbero, o almeno credo, che vincere un derby sia tutto!
E il derby di Milano? 
Bhé, attraverso la storia che conoscete e che vi ho appena illustrato è sempre stato e sempre sarà qualcosa di importante e che la memoria può solo aiutare a comprenderne il significato.
Il derby chiaramente rappresenta il momento in cui le due squadre possono affermare la propria superiorità, per confermarne i successi stagionali o per vendicarne i destini avversi.
Ma anche per accertarne filosofie, idee di gioco e protagonisti di due mondi diversi, contrapposti.
Ma secondo il mio modesto parere il derby è puro godimento e allo stesso tempo atroce sofferenza per non dover soccombere ai cugini e rivali di sempre. Che prezzo ha farsi sberleffi dei propri avversari, seppur per un rigore dubbio o per un gol all’ultimo secondo?
Per me il derby è tutto questo e molto altro, ma sono sicuro che per ognuno di noi rispetto alla propria esperienza, rappresenti una partita nella partita. Lo è per come si è diventati tifosi, per la passione tramandata dal papà o dal nonno, per la prima volta allo stadio, catapultato in mondo immaginifico, dalle prime vittorie o sconfitte che si scolpiscono nella memoria di quella che si sente sia la propria squadra del cuore. Tutti vivono questa partita in modo unico e inimitabile. Fare delle abitudini dei riti scaramantici, per un evento che attrae migliaia di tifosi allo stadio, e molti di più davanti ai televisori… con una attenzione mediatica spasmodica, quasi esagerata! In pratica una partita sulla bocca di tutti! 

Questo è il derby di Milano!

E stasera a Calvenzano giocheremo questo grande derby!





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